La tutela delle donne nel lavoro
Il genere gentile e le sue conquiste



La legge del 1963, ancora in vigore, prevede il divieto di licenziamento a causa di matrimonio, per cui è nullo il licenziamento intimato dal giorno della pubblicazione del matrimonio ad un anno dopo la celebrazione dello stesso, salva la facoltà per il datore di lavoro di provare che il licenziamento sia dovuto a giusta causa, per colpa grave della lavoratrice, cessazione dell'attività aziendale, esito negativo della prova o scadenza del contratto di lavoro.
Inoltre, la stessa legge prevede anche la nullità delle "clausole di nubilato", ossia quelle clausole che venivano inserite nei contratti individuali e che prevedevano la risoluzione automatica del rapporto di lavoro in caso di matrimonio della lavoratrice.
Riguardo alla lavoratrice madre, la tutela fisica ed economica, introdotta da una legge del 1971, è ora prevista da un decreto legislativo del 2001, che contiene anche la disciplina dei congedi parentali (madre e padre).
Il divieto di licenziamento della lavoratrice madre opera dal momento di inizio della gravidanza sino al compimento di un anno di età del bambino, a meno che non si tratti di giusta causa, colpa grave della lavoratrice, cessazione dell'attività aziendale, scadenza del termine o esito negativo della prova.
Inoltre, è vietato adibire la donna al lavoro nei due mesi precedenti al parto e nei tre mesi successivi (astensione obbligatoria); la lavoratrice ha però la facoltà di spostare tale periodo (1 mese prima del parto e 4 mesi dopo la nascita), purché questa scelta non pregiudichi la salute del nascituro. E' vietato anche adibire la donna al trasporto e al sollevamento di pesi, in generale, a lavori faticosi, pericolosi o insalubri per tutta la durata della gravidanza e sino a sette mesi dopo il parto.
Al termine del periodo di astensione obbligatoria, sono previste anche delle astensioni facoltative per la madre o il padre: il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro nei primi tre mesi dalla nascita del figlio, nel caso di morte o grave infermità della madre, o di abbandono del figlio da parte della madre (congedo paternità), e in questo caso è previsto il divieto di licenziamento sino a un anno di età del bambino.
Ancora, entrambi i genitori hanno diritto di assentarsi entro i primi otto anni di età del bambino per un periodo di 6 mesi per la madre (7 per il padre, 10 se c'è un solo genitore), con il limite massimo di undici mesi: in questo periodo, percepiscono il 30% della retribuzione fino al 3° anno di età del bambino, dopo senza retribuzione.
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Dango




Ingredienti

500 gr. di farina di riso
250 gr. di farina di soia
250 gr. di zucchero


Preparazione

Mescolate acqua calda e farina di riso fino ad ottenere un composto omogeneo. Con il composto ottenuto, fate delle palline, modellandole con le mani.
Fate scaldare dell' acqua, a parte, e, non appena bolle buttate dentro le palline di farina di riso e scolatele solo quando vengono a galla. Dopodiché mescolate lo zucchero e la farina di soia e ricoprite le palline appena scolate con questo composto. Fatele raffreddare e servitele.
Buoni Dango a Voi!!

Abbiamo perso...

Pablo Neruda

Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.

Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.

A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchè mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.