Gabriele D'Annunzio Riassunto: vita, opere e pensiero

Il piacere, superuomo, trionfo della morte, le vergini delle rocce, le laudi, forse che si forse che no, la pioggia nel pineto, la sera fiesolana, le stirpi canore, alcyone

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Elites User

    Group
    Amministratore
    Posts
    22,167
    Reputazione
    +772
    Location
    San Benedetto del Tronto

    Status
    Offline

    Gabriele D'Annunzio
    D'Annunzio illustrato in modo sintetico


    Nacque a Pescara nel 1863, esordì con Primo Vere; si trasferì a Roma nel 1881 ed iniziò a frequentare salotti mondani. L’anno dopo pubblicò i versi di Canto Novo e i racconti di Terra Vergine; si sposò con Maria Hardouin di Gallese con cui ebbe tre figli, ma dopo sette anni ci si separò. Acquistò notorietà in campo letterario per la creazione di opere narrative che spesso suscitavano scandalo per i contenuti erotici e sia per la vita che egli conduceva (avventure galanti, lusso, duelli) In questi anni si crea la maschera dell’esteta e cercò nuove soluzioni che trovò nel superuomo. Voleva creare l’immagine di una vita eccezionale (il vivere inimitabile), una vita lussuosa, finalizzato a quello che il poeta ostentava di disprezzare (ostile al mondo borghese, ma legato alle sue leggi). Nel 1897 divenne deputato dell’estrema Destra poiché disprezzava i principi democratici ed egualitari; ma nel 1890 passò allo schieramento di Sinistra. Nel 1910, per colpa di creditori, fu costretto a lasciare l’Italia, rifugiandosi in Francia e mantenendo comunque i rapporti con la patria “ingrata”. Durante la Prima Guerra Mondiale tornò in Italia, arruolandosi come volontario (a 52 anni) e fu ricordato per le sue famose “vittorie” come: la beffa di Buccari e il volo su Vienna. Dopo la guerra capeggiò una marcia di volontari su Fiume, sfidando lo Stato per la vittoria “mutilata”; fu scalzato da Mussolini che successivamente lo proclamò padre della patria confinandolo su una villa di Gardone dove ci morì all’età di 72 anni.
    Il piacere, primo romanzo scritto da D’Annunzio dove pone al centro del racconto, la figura di Andrea Sperelli (doppio del poeta in cui obietta la sua crisi e la sua insoddisfazione); giovane aristocratico, dalla volontà debolissima, in cui il principio dell’estetismo diviene una forza distruttrice che lo svuota e isterilisce. L’eroe è diviso tra due immagini femminili: Elena Muti, la donna fatale e Maria Ferries, la donna pura. Abbandonato dalla donna e sconfitto a duello, trascorre la convalescenza in campagna dove s’innamora di Maria, già moglie e madre. La loro relazione finisce quando nell’impeto della passione chiama Maria con il nome di Elena. Il racconto tende a comporsi come un susseguirsi discontinuo di momenti staccati e la trama viene ridotta al minimo, facendo predominare la descrizione degli scenari e l’introspezione psicologica.
    Un ritratto allo specchio: Andrea Sperelli ed Elena Muti (terzo libro, secondo capitolo):la donna amata tronca all’improvviso la relazione e scompare. Andrea apprende, quando torna, che per evitare il disastro economico ha dovuto sposare un ricco inglese. Disgustato da questo avvenimento, e per riuscire a comprendere questo suo comportamento, traccia un ritratto crudele di Elena e ne costruisce uno altrettanto impietoso di sé stesso.
    I romanzi del superuomo hanno in comune il protagonista che si sente “emarginato” e che cerca di elevarsi nella figura del superuomo, ma la donna fatale ne funge da ostacolo. I romanzi sono: Trionfo della morte, Le vergini delle rocce, Il fuoco e Forse che si forse che no.
    Trionfo della morte: Giorgio Aurispa, incapace di affermarsi nell’arte come nella vita, attribuisce la colpa della propria incapacità a Ippolita Sanzio, la donna che lo tiene incatenato nella lussuria spegnendo in lui ogni ispirazione creativa. Finisce poi per gettarsi insieme alla donna in un precipizio.
    Le vergini delle rocce: Claudio Cantelmo in un immaginario dialogo con l’avo Alessandro si attribuisce un triplice compito: realizzare un’opera d’arte trasformando la propria visione, generare un figlio e fare di sé il perfetto esemplare latino. Decide di chiedere la mano di una delle tre figlie del barone: Massimilia con la purezza mistica, Violante seducente e languida e Anatolia che incarna la femma fatale. La scelta cade su quest’ultima che però declina la proposta di matrimonio per consacrarsi interamente alla propria famiglia.
    Forse che si forse che no: Paolo Tarsis, automobilista spericolato affiancato da Isabella Inghirami nel ruolo di femma fatale, che intrattiene una relazione con il fratello, evidenzia tendenze sadomasochiste e finisce per impazzire.
    Le laudi, ciclo di romanzi disegnati da D’Annunzio (della rosa, del giglio e del melograno); vuole affidare la sua visione a sette libri di Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi. I libri sono: Maia, Elettra, Alcyone, Merope che racconta delle gesta d’oltremare e Asterope che narra di poesie durante la Prima Guerra Mondiale. I nomi di questi libri, terminati solo i primi tre, sono di stelle delle Pleiadi.
    Alcyone formato da 88 componimenti, diario ideale di una vacanza estiva; si ha un tema lirico della fusione panica con la natura, atteggiamento di evasione e contemplazione. Sul piano formale si ha la ricerca di una sottile musicalità e di un linguaggio analogico. Solo al “superuomo” è concesso di stare a contatto con la natura, attingendo ad una vita superiore. Il poeta ha infatti una sensibilità privilegiata più che umana.
    La sera fiesolana: il poeta ammira il paesaggio mentre tramonta il sole, con la sua donna amata. Si ha un’epifania poiché una manifestazione all’inizio priva di significato, successivamente se ne carica. D’Annunzio vuole elogiare Dio; per lui “religiosità” è intesa come rapporto tra individui dotati di una sensibilità tale da confrontarsi con la natura.
    Le stirpi canori: è una dichiarazione di poetica espressa per immagini. Il poeta afferma che le sue poesie nascono dalle foreste, dal mare, dalle spiagge, dal sole, dal vento ed esprimono l’infinita varietà di aspetti del mondo.
    La pioggia nel pineto: il poeta invita la donna amata a tacere sulle soglie del bosco, con parole che non sembrano umane, ma si odono dei rumori che trasmette la natura. La poesia si conclude con il tema centrale del panismo, dove la donna amata ed anche il poeta stesso si trasformano in creature del bosco. Si nota la presenza di sinestesie ed il linguaggio particolarmente elevato.


    Revelation Portal © RIPRODUZIONE RISERVATA

     
    .
0 replies since 4/8/2017, 14:00   29 views
  Share  
.