Le avanguardie storiche (Il Futurismo) Riassunto: esponenti, opere e pensiero

Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del futurismo, bombardamento, desolazione di un povero poeta sentimentale, e lasciatemi divertire

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    Le avanguardie storiche (Il Futurismo)
    Avanguardie storiche illustrate in modo sintetico


    Si definisce “avanguardia” una pattuglia di soldati che va in avanscoperta affrontando i maggiori pericoli. In senso politico invece, si definiscono gruppi a capo di movimenti rivoluzionari. Essi avevano l’esigenza di: costituirsi in gruppi e di formulare dei programmi. Nel ‘900, il termine “avanguardia” si estende a designare tendenze letterarie e artistiche, impiegato per movimenti come: Futurismo, Dadaismo e Surrealismo. Il Futurismo, formato da gruppi di persone che rifiutavano tradizioni, una rivolta che vuole colpire al cuore le ideologie dominanti; mirava ad un rinnovamento della società. Lo scrittore contesta l’intero sistema del “mercato culturale”, l’opera rifiuta il successo facile e immediato, risultando di difficile comprensione. Il Futurismo si diffuse in Europa e nel mondo. Nel 1909 fu pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti il manifesto del futurismo con il suo programma di rivolta contro la cultura del passato, proponeva una concezione della vita rinnovata. (valori della velocità e del dinamismo) Culto dell’azione violenta ed esasperata che respinge ogni forma di organizzazione politica e sindacale con adesione all’ideologia nazionalista. Sul piano formale si voleva distruggere la sintassi con la teoria delle “parole in libertà”, consisteva nel mettere sostantivi a caso.
    Filippo Tommaso Marinetti, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, compì gli studi superiori a Parigi. Nel 1905 fondò a Milano la rivista “Poesia”, con l’intento di far conoscere le voci dei nuovi scrittori, italiani e stranieri. Nel 1909 scelse un prestigioso giornale parigino, “Le Figaro” per lanciare il Manifesto del Futurismo, che costituisce l’atto ufficiale della fondazione del gruppo. Nel 1912 pubblicò il Manifesto tecnico della letteratura, in cui definiva i procedimenti della scrittura letteraria.
    Manifesto del Futurismo: ha un significato soprattutto ideologico, enuncia i principi fondamentali della rivoluzione futurista. La strategia argomentativa del discorso oppone i “futuristi” a tutta la mentalità del passato. Il loro irrigidirsi in forme abitudinarie e prevedibili coincide con la morte: la vita è da cercare nel movimento e in un’azione sempre più energica. Anche sul piano artistico il programma si basa sull’ammirazione di opere antiche.
    Manifesto tecnico della letteratura futurista: vengono enunciati da un punto di vista operativo, cioè “tecnico”, i procedimenti su cui intende basarsi la nuova letteratura futurista; come per esempio: la distruzione della sintassi, l’uso del verbo all’infinito, l’eliminazione dell’aggettivo e dell’avverbio. Anche i segni matematici simulano movimento, velocità e simultaneità.
    Bombardamento: il brano si proporre di tradurre quell’ “ossessione della materia”; gli effetti del bombardamento sono resi tramite onomatopee, evidenziati in neretto, per ricreare il suono dei rumori assordanti e dei boati. Analoga è la funzione degli spazi bianchi tra le parole, che corrisponde alle pause e ai silenzi; l’uso del verbo all’infinito, suggerisce l’idea della continuità e della durata.
    L’esaurirsi della lirica tradizionale ha la sua principale manifestazione nel movimento crepuscolare; essi contrappongono le atmosfere grigie e malinconiche della vita quotidiana: si tratta di una poesia che rinuncia a proporre messaggi eccezionali, ostentando la propria inutilità. La solitudine, la sofferenza legata alla malattia e il desiderio di morte, l’inutilità della poesia nella società moderna sono temi principali dei componimenti di Sergio Corazzini e Guido Gozzano.
    Desolazione di un povero poeta sentimentale: poesia di Sergio Corazzini. Il componimento si presenta come autobiografico; la domanda formulata nel primo verso (“Perché tu mi dici: poeta?”) trova risposta negativa poiché il poeta rifiuta la qualifica di autore. La seconda strofa sottolinea come la vita del poeta sia stata povera, l’esistenza si rivela un’esperienza che non contiene ragioni particolari per continuare ad essere vissuta. La rappresentazione del dormire prefigura l’immagine cristiana della morte; il sonno rivela le sue paure infantili e il desiderio di soffrire.
    E lasciatemi divertire: poesia di Aldo Palazzeschi, propone la poesia come puro divertimento, fatto di accostamenti e suoni verbali, privi di significato, ma con un valore onomatopeico. Alle obiezioni l’autore contrappone la sua idea di poesia come assoluta libertà di espressione e forma gratuita di divertimento.


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