La fine dell'universo
Un destino inevitabile



Nonostante sia difficile da pensare un giorno il nostro universo verrà distrutto ed è un destino inevitabile. Non sappiamo dire quando ciò accadrà, ma ci sono varie ipotesi che ne spiegano il come.
Le ipotesi più accreditate sono 3:

Morte Termica o Morte Entropica: Ogni elemento della materia viene convertita, in un lunghissimo lasso di tempo, in radiazione. Allo stesso tempo l'universo tende all'entropia ovvero cerca un perfetto equilibrio, quindi la materia oltre a decadere si distribuisce.
Secondo l'ipotesi della morte termica si arriverà ad un punto dove tutte le stelle, e i gas necessari alla loro formazione, si consumeranno e, privo di qualsiasi fonte di luce, l'universo diventerà buoi e freddo. Quando anche i buchi neri, a causa di ciò che viene chiamata Radiazione di Hawking, moriranno, nell'universo rimarrà soltanto un gas rarefatto di protoni e fotoni.
Tuttavia c'è l'improbabile possibilità che, dopo un lunghissimo tempo dalla formazione del gas e nel caso in cui l'entropia diminuisca, si generi un nuovo BigBang.

Big Rip (Grande strappo): Fin dalla sua nascita l'universo ha continuato ad espandersi, tuttavia la velocità con la quale ciò avviene aumenta progressivamente e la causa è "l'energia oscura".
Il problema di tale espansione è che si genera spazio tra tutti gli elementi dell'universo e ciò ne causa, chiaramente, l'allontanamento. Infatti, questo fenomeno, è visibile attualmente con le galassie, che si stanno allontanando le une dalle altre. Tale fenomeno, però, non avviene per gli elementi che le compongono (quindi pianeti, stelle, etc.) dato che la gravità nelle galassie è sufficiente a compensare la forza dell'energia oscura.
Ma, se la velocità di espansione continuerà ad aumentare, la gravità delle galassie non sarà più sufficiente e lo spazio tra i singoli oggetti che le compongono aumenterà, sino a disgregarle. Se la velocità aumentasse ulteriormente, qualsiasi elemento dello spazio inizierà a disgregarsi (stelle, pianeti e perfino buchi neri!); superata la velocità della luce, aumenterà anche lo spazio tra i singoli atomi e tra le parti che li compongono. Le componenti degli atomi si allontaneranno a tal punto da non poter interagire con altri elementi e il cosmo sarà composto da singole particelle "solitarie" circondate dal nulla più assoluto.

Big Bounce (Grande Rimbalzo): Supponendo che la forza di gravità prevarrà sull'energia oscura, essa diverrà la forza dominante nell'universo, rallentandone, e successivamente fermandone, il processo di espansione. La forza di gravità sarà tale che l'universo inizierà a comprimersi, facendo convergere le galassie in un unico punto (questo processo è detto BIg Crunch). La temperatura dell'universo aumenterà superando quella della maggior parte delle stelle. Poco prima che tutto collassi i nuclei degli atomi si romperanno e i buchi neri si assorbiranno a vicenda fino a diventare uno solo. A quel punto il super buco nero assorbirà tutta la massa dell'universo e successivamente collasserà formando un nuovo BigBang e quindi un nuovo universo.
Secondo tale teoria l'universo ha già effettuato questo ciclo più volte e continuerà per sempre.



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L'Italia è prima nella top 10 della Fisica
Sono quattro le posizioni occupate dall'Italia nella classifica



L'Istituto di Fisica britannico, come ogni anno, ha pubblicato sulla rivista Psysics World una classifica delle 10 scoperte della Fisica del 2014.
L'Italia si è piazzata al primo posto con la missione Rosetta, organizzata dall'Agenzia Spaziale Europea con lo scopo di scoprire le origini del Sistema Solare, ma non solo: ha occupato ben 4 posizioni su 10 nella classifica internazionale.
Escludendo la missione Rosetta in cui l'Italia sta dando un contributo fondamentale in particolare con il lander Philae, vi è l'esperimento Borexino. Per questa ricerca, sviluppata in due laboratori appartenenti al territorio italiano e successivamente resa pubblica sulla rivista Nature, sono stati sfruttati i neutrini solari, difficilissimi da analizzare, per misurare l'energia che fa sì che il Sole emani luce.
Sono giunti dei riconoscimenti anche a due ricercatori italiani impegnati all'estero: Gianluca Gregori, occupatosi della riproduzione in laboratorio dell'esplosione di una supernova, e Sebastiano Cantalupo, colui che, per la prima volta, ha studiato la "tela" che connette le varie galassie.

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Restyle Gruppi!
RP si rinnova!